Sabato 11 maggio 2019
L’11 maggio 2019 si è celebrata la Giornata conclusiva del progetto distrettuale dedicato alla individuazione, allo studio e alla divulgazione di un sito o un monumento di alto valore culturale e poco conosciuto presente sul nostro territorio.
La scelta è ricaduta sull’impianto Monastico Cistercense di S. Maria di Realvalle che presentava tutte le caratteristiche richieste. Il Monastero è infatti in avanzato stato di degrado, è di elevata importanza storica, architettonica e religiosa ed è molto poco conosciuto dai cittadini di Scafati.
Il progetto ci ha visti impegnati in un programma che si è svolto in collaborazione coi ragazzi del liceo scientifico e classico della città, con l’obiettivo di far conoscere principalmente ai giovani un monumento di tale importanza. Un ciclo di lezioni per 30 ore complessive, effettuato dal nostro socio architetto presso la sede del Liceo, ha riguardato la complessa storia del monumento: gli eventi che l’hanno determinato, l’artefice della sua realizzazione, le motivazioni della sua localizzazione a Scafati, i cistercensi che l’hanno abitato, le caratteristiche architettoniche, gli eventi che ne hanno determinato i fasti e quelli che ne hanno decretato la rovina; la ricostruzione grafica del sito originario e le possibilità di restauro e riutilizzo.
Questa fase teorica è stata intervallata da sopralluoghi in sito con partecipazione e grande interesse da parte dei ragazzi.
Il ciclo di lezioni si è concluso con la realizzazione di un interessante video commentato che racconta S. Maria di Realvalle in ogni suo aspetto (dall’evento che l’ha determinata fino ad oggi).
La giornata dell’11 maggio ci ha dato l’opportunità di aprire le porte dell’abbazia agli Scafatesi ed agli interessati ed abbiamo installato una targa con QR-code che permette l’accesso alla descrizione e alla storia del monumento.
I ragazzi, in questa giornata, hanno provveduto all’allestimento del sito con totem tematici e alcuni di loro hanno egregiamente svolto la funzione di ciceroni per le visite guidate. Nella chiesa settecentesca del complesso è stato proiettato (per i visitatori più interessati) il video realizzato sull’abbazia.
Il notevole interesse mostrato dai visitatori ci ha invogliati a proseguire in una campagna di valorizzazione e possibile recupero dell’impianto cistercense. Saremo pertanto promotori, nel prossimo futuro, di convegni e manifestazioni tendenti a coinvolgere cittadini e autorità locali per una valorizzazione ed utilizzo di un bene di siffatta importanza.
Il complesso cistercense di S. Maria di Realvalle, costruito nel 1274 è il più importante e meno conosciuto insediamento di carattere storico, religioso e architettonico presente sul territorio di Scafati.
L’impianto fu fondato da Carlo I d'Angiò per ringraziamento a Dio della vittoria riportata nel 1266 su Manfredi, ai margini del villaggio di S. Pietro, dove s'estendevano fertili terre coltivate. La denominazione di Realvalle fu voluta per ricordare la badia di Realmonte nell'ile de France.
Allo splendore dei primi decenni seguirono gli anni di decadenza e la situazione, aggravata dalla caduta del dominio angioino (1442), precipitò il 5 dicembre 1456, quando un terremoto di rilevante intensità fece crollare quasi tutti gli edifici e parte della chiesa abbaziale.
Il monastero affidato tra XV e XVI secolo a diversi illustri commendatari, non riuscì a risollevare le proprie sorti. Negli anni 1590-1597 il priore don Martino riuscì ad erigere una chiesetta per la messa ed a riparare parte dell'ala conversi;
Negli anni 1740-1748 l'abate Attilio Lecce realizzò accanto all'antico monastero una chiesa nuova.
Quando agli inizi del XIX secolo fu emanata la legge di soppressione dei monasteri, i Cistercensi abbandonarono l'abbazia. Il complesso, incamerato nei beni demaniali fu venduto e soltanto alla fine del XIX secolo venne affidato in enfiteusi alle Suore Alcantarine che ne divennero proprietarie nel 1938, a seguito di una donazione.
Il degrado ha reso molte parti inabitabili, ed allo stato attuale la masseria, che chiude a nord il complesso, e la chiesa settecentesca sono state le uniche parti utilizzate dall'Istituto delle Terziarie Francescane Alcantarine.
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